Definizione di radioestesia medica
Con “Radioestesia medica” si indica la possibilità di fare una valutazione delle condizioni di salute e dell’ambiente in cui viviamo.
Possiamo imparare a localizzare le zone non in equilibrio nel nostro organismo ed anche le aree con energie insalubri o stress elettromagnetico all’interno di un edificio. Queste condizioni potrebbero essere la causa di alcune disfunzioni o malattie (appunto i malati sensibili alle vene d’acqua sotteranee).
La radiestesia è una preziosa alleata della scienza medica, sia nella ricerca degli stati disarmonici del corpo che per le cure e i rimedi.
Così il medico può essere definito pendolista, in quanto diagnosi medica e radioestesia sono complementari: infatti lo squilibrio (l’anticamera della malattia), viene rilevato dall’esplorazione del campo elettromagnetico fatta dal radioestesista.
E’ inevitabile che in questo modo si riesca anche a prevenire, anzi prevedere per poter prevenire, grazie appunto al pendolo.
La teleradioestesia medica
E’ possibile fare diagnosi a distanza col semplice esame di una fotografia, lettere, impronte.
Anche grazie solo a questi il radioestesista medico è in grado di vedere, per mezzo del suo pendolo, quale organo sia malato.
La ricerca delle sorgenti, in base a fotografie o piantine, è stata certamente il punto di partenza di questo tipo di diagnosi medica.
La procedura più semplice è: ponendo la foto con la testa rivolta a nord, si fa scorrere il pendolo sui vari organi e osserva i suoi movimenti. In caso di una malattia di un determinato organo, il pendolo oscilla su quello malato.
Nel caso di affezioni ben determinanti, la fotografia registra delle radiazioni invisibili ma pur tuttavia percebili da parte del pendolista e il pendolo stesso le tradurrebbe in movimenti a livello degli organi, dove queste sarebbero più abbondanti.
Ci si può aiutare con uno schema degli organi usandolo come controprova.
I quadri riportati nell’immagine riassumono gli esami riguardanti le fotografie.
La percentuale di errore è del 15% così la grafia può sostituire con vantaggio la fotografia, in quanto la vibrazione atomica si cristallizza nella scrittura.
Comunque è sempre meglio fare una diagnosi direttamente sul malato.
Cromodiagnosi, cromoterapia e metalloterapia
Anche i colori possono dare un valido aiuto alla radioestesia medica nella diagnosi e nella terapia di un malato.
Infatti per la diagnosi ci sono due metodi possibili: ad ogni parte del corpo corrisponde un colore e ad ogni colore corrisponde un numero delle rotazioni del pendolo.
Il primo metodo verrà approfondito successivamente, quindi in questa sede mi limito a dare i seguenti esempi per il secondo metodo: il viola da 3 giri del pendolo, l’indaco 4 giri, blu 5 giri, il verde e l’oro 11 giri, l’argento e il giallo 7, l’arancio 8, il rosso 12.
L’oro e l’argento sono intesi sia come colori veri e propri che come metalli perchè anche questi ultimi possono facilitare il lavoro del radioestesista: applicando ad un braccio un braccialetto composto di una lega di metalli positivi e all’altro braccio una lega di metalli negativi, si constata il passaggio di una corrente da un braccio all’altro in quanto il contatto con la pelle è sufficiente a produrre una corrente localizzata nel punto di applicazione.
E’stata fatta una divisione in due categorie della maggior parte dei metalli: positivi (rame, piombo, mercurio), negativi (ferro, ghisa, acciaio, nichel, alluminio, cobalto, titano).
Ovviamente la cura coi colori è una conseguenza naturale della diagnosi con gli stessi.
Alla prossima!
Francesca Pasin